L'interpretazione
Nella sua apparente semplicità, il Cupido dormiente è un’opera dal significato sfuggente ed ambiguo, soprattutto se messa in relazione con la complessa personalità di Michelangelo e con il suo difficile rapporto con l’Eros, sicuramente condizionato da un lato dalle dissertazioni neoplatoniche che ebbe modo di ascoltare in gioventù a Palazzo Medici, dall’altro dalla sua più che probabile, sebbene non dimostrabile con sicurezza assoluta, predilezione omosessuale.
Il tema del sonno - e quello, ad esso legato, del sogno - fu molto trattato nel Rinascimento, anche grazie allo studio dei testi antichi. Nella mitologia greca il Sonno che genera Sogni (Hypnos) è fratello della Morte (Thanatos) ed entrambi sono figli di Nyx, la Notte, nata dal Chaos.
Nella tradizione cristiana, il Sonno può assumere anche il significato di passaggio alla Resurrezione, in quanto morte apparente e temporanea.
Il dio d’amore di Michelangelo, con grande probabilità, era rappresentato sdraiato su una pelle di leone, seguendo la tradizione iconografica antica. Questo ed altri elementi spesso presenti in opere simili (la faretra con le frecce, la clava, la fiaccola accesa) alludono alla forza dirompente di Amore, capace di soggiogare l’uomo e ammansire le belve. Tuttavia, in queste rappresentazioni, Amore dorme e quindi il suo potere non agisce. Il sonno di Cupido è simboleggiato dalla presenza frequente del papavero, emblema dell’oblio.
D’altra parte, a volte queste opere sono corredate, al contrario, di tutta una serie di elementi simbolici legati all’evocazione della morte stessa. Spesso si tratta dei medesimi simboli già citati, ma che assumono una valenza diversa: lo stesso papavero, che evoca anche l’oblio della morte, il leone, inteso come custode dell’aldilà, la fiaccola, rovesciata e spenta.
Ma non mancano anche frequenti simboli allusivi alla speranza della Resurrezione, come la lucertola (poiché si pensava che andasse in letargo per poi risvegliarsi e poiché adora il sole, simbolo di resurrezione) o l’acqua, emblema di vita (talvolta, ad esempio, la stessa statua è in realtà una fontana e presenta un condotto per l’acqua, come ho immaginato anche per il “mio” Cupido michelangiolesco).
Le possibili interpretazioni dell’opera del Buonarroti, pertanto, possono essere anche diametralmente opposte:
1) Il sonno di Cupido può rappresentare uno stato di vita latente, o addirittura di morte, e quindi alludere all’incapacità di amare.
2) Eros dormiente può simboleggiare il contrasto tra la forza e anche la pericolosità del sentimento d’amore e la pace del suo sonno e quindi, al contrario del punto precedente, il desiderio di riposo dagli strali d’Amore.
2) Il sogno di Cupido può anche evocare il vagheggiamento amoroso, come lo troviamo rappresentato anche in un disegno molto più tardo di Michelangelo, in cui un Cupido dormiente sogna un gruppo di arcieri che saetta un’erma maschile, mentre dei puttini soffiano sul fuoco della passione:
In tal caso, però, il sonno può assumere anche una valenza negativa, in quanto origine di immagini fallaci (e questo è testimoniato dalla presenza, in alcune rappresentazioni, della maschera, simbolo di falsità).
Questo è ad esempio il tema di un altro disegno, sempre di Michelangelo, basato su un passo di Giovan Francesco Pico della Mirandola: esso può essere interpretato come un invito a svegliarsi, a staccarsi dai piaceri mendaci della vita terrena (simboleggiati appunto dalle maschere) per volgersi al Cielo e alla felicità della Veglia Eterna. Intorno al giovane risvegliato dal suono della tromba dalla vita terrena, vista come sonno spirituale, sono disposte le allegorie dei vizi capitali (esclusa la Superbia).
3) Il sogno di Cupido può essere invece inteso, secondo gli insegnamenti di Marsilio Ficino, come stato intermedio tra la coscienza e l’incoscienza, come stato di “vacanza dell’anima”, durante il quale l’anima, liberata dal corpo materiale, può elevarsi verso il divino: e quindi l’amore puro sarebbe in tal caso visto come mezzo di elevazione spirituale.